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Servizi immobiliari: previsto calo degli utili tra 5 e 10% a causa dell’emergenza Covid-19

L’emergenza sanitaria legata al Covid-19 avrà un impatto sul conto economico delle aziende del mondo dei servizi immobiliari che si può stimare in un calo

covid19 e servizi immobiliari
Scenari Immobiliari presenta in digitale “FUTU.RE – Covid-19 e l’impatto sul mondo dei servizi immobiliari”. Logistica, residenziale, uffici di grado A, settore sanitario e data center le asset class che soffriranno meno, retail, centri commerciali, hotel, uffici vecchi, residenziale usato e student housing saranno più in difficoltà.

 

L’emergenza sanitaria legata al Covid-19 avrà un impatto sul conto economico delle aziende del mondo dei servizi immobiliari che si può stimare in un calo tra il 5 e il 10% degli utili. Logistica, residenziale, uffici di grado A, settore sanitario e data center saranno le asset class che soffriranno meno delle ricadute della pandemia, mentre retail, centri commerciali, hotel, uffici vecchi, residenziale usato e student housing avranno più difficoltà a ripartire. Sono questi alcuni dati emersi oggi nel corso della web conference “FUTU.RE – Covid-19 e l’impatto sul mondo dei servizi immobiliari” organizzata da Scenari Immobiliari.

 

“Gli effetti del Covid-19 – ha dichiarato Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari aprendo la web conference – saranno rilevanti in tutti gli ambiti dell’immobiliare, comprese le attività dei servizi collegati, anche se avranno ricadute diverse a seconda del settore, con alcuni che già oggi risultano più colpiti, come il retail o il ricettivo. Molte società hanno avviato per tempo servizi innovativi e aggiuntivi a quelli tradizionali, legati alla consulenza strategica e alla gestione della sicurezza e salubrità sui luoghi di lavoro. Il futuro del settore è legato alla necessità di proseguire nel processo di aggregazione tra aziende già avviato negli ultimi anni, perchè questa crisi ha messo in evidenza la debolezza dell’industria italiana strettamente connessa con le ridotte dimensioni delle imprese. Il rafforzamento passa quindi anche da una maggior strutturazione delle pmi in grado di accelerare il processo di innovazione unita a una migliore gestione delle risorse umane”

 

Secondo una ricerca condotta da Scenari Immobiliari fra i principali operatori del settore dei servizi immobiliari, la metà delle aziende ipotizza un calo degli utili tra il 5 e il 10% a causa del Coronavirus, mentre solo una su quattro lo stima inferiore al 5% e, nel restante 25% dei casi, superiore al 10%.

 

Per far fronte all’emergenza, molte società che si occupano di servizi immobiliari hanno già avviato diversi servizi necessari al prosieguo dell’attività, come un supporto ai lavoratori e alle aziende per il rientro in sicurezza negli edifici, la consulenza strategica per la ripresa delle attività, la riprogettazione dei layout interni, lo sviluppo della comunicazione digitale. Oltre a una generale riorganizzazione informatico-tecnologica delle aziende, una messa a sistema di nuovi programmi per la sicurezza dei dati e le ispezioni da remoto in ambito di lavoro agile e diversi strumenti per la formazione.

 

“Nei tre mesi in cui il mondo si è fermato per la pandemia – ha commentato Francesca Zirnstein, dorettore generale di Scenari Immobiliari il settore immobiliare ha subito una vera e propria accelerazione di alcuni processi già in atto, primo fra tutti quello della digitalizzazione, che necessita di investimenti rilevanti, affrontati meglio da aziende di grandi dimensioni. Oltre a un conseguente processo di aggregazione, sembra auspicabile un futuro del del real estate in cui la faranno da padroni la sicurezza sanitari e la sostenibilità, con un incremento delle detrazioni fiscali verso interventi di riconversione degli immobili con miglioramento dell’efficienza energetica. Se l’impatto di questa crisi sarà davvero forte e duraturo vedremo un ripensamento delle soluzioni tradizionali per l’abitare, il lavoro, il commercio, il trasporto di merci e persone. Potrebbero esserci degli spostamenti della domanda dai centri urbani troppo densi verso posizioni più periferiche, alla ricerca di maggiori spazi, più verde e natura. Le attività di advisory, valuation, project management avranno una centralità sempre maggiore nel processo di costruzione degli edifici del futuro, così come asset, property e facility management, insieme all’agency, saranno centrali nella loro gestione”.

 

 

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