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Fondi immobiliari in aumento dell’8,6% in Europa

Il 29mo Rapporto di Scenari Immobiliari presentato a Roma

In Italia patrimonio a 53 miliardi e cala il debito. Nel 2017 aumenterà il numero di fondi operativi. “Effetto Trump” sul real estate globale.

 

Fondi immobiliari e Reit svolgono un ruolo di crescente importanza nel panorama dell’Asset Management globale, concentrando quote elevate dei volumi gestiti. Nella classifica dei 100 Asset Managers più importanti nel mondo, 30 sono fondi/Reit e concentrano circa il 35% del patrimonio totale, situato per circa la metà negli Stati Uniti, seguiti a breve distanza dall’Europa. A livello globale ci potrebbero essere effetti positivi sul real estate dalle politiche espansive dell’amministrazione Trump con conseguente miglioramento dei mercati immobiliari.

 

Sul piano internazionale, il 2016 si dovrebbe chiudere con un valore di circa 2.580 mld €, che rappresenterebbero un aumento dell’1,2% rispetto all’anno precedente. Per la prima volta dopo diversi anni, i fondi immobiliari hanno evidenziato una crescita superiore a quella dei Reit, mentre è invariata la proporzione tra fondi immobiliari quotati e non quotati.

 

Negli otto grandi Paesi europei considerati (Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Lussemburgo, Olanda, Spagna e Svizzera), si stima di raggiungere per fine del 2016 un patrimonio di 500 mld € in mano ai fondi immobiliari, con un aumento di circa l’8,6% rispetto all’anno precedente. Le prospettive sono positive anche per il 2017, sebbene il tasso di crescita non sarà elevato, fatta eccezione per i fondi riservati tedeschi e, in misura minore, i fondi lussemburghesi.

 

Questi i dati di sintesi del 29mo Rapporto di Scenari Immobiliari su “I Fondi immobiliari in Italia e all’estero”, presentato questa mattina a Roma.

 

Per quanto riguarda l’Italia, nel corso del 2016 il patrimonio netto dei fondi immobiliari (sulla base delle stime di chiusura dei bilanci) dovrebbe toccare i 47,8 mld €, con un incremento del 4,6% sull’anno precedente. Il patrimonio immobiliare detenuto direttamente è già di 53 mld € e potrà crescere fino a quasi 55 mld €.

 

I rendimenti medi sono in leggero calo, ma sempre positivi.

 

Per quanto riguarda l’asset allocation, la prima parte del 2016 ha registrato un’inversione di tendenza rispetto agli ultimi anni – ha dichiarato Paola Gianasso, Vicepresidente di Scenari Immobiliari, illustrando il Rapporto – con maggiore attenzione ai prodotti value added e alla specializzazione tipologica, soprattutto nei settori di mercato ad alto potenziale di crescita.”

 

Il calo del costo del denaro e le operazioni di ristrutturazione del debito stanno riducendo l’indebitamento del sistema che, in cinque anni, in Italia è sceso da 30 mld € a 24 mld €, in linea con quanto avviene nel resto dell’Europa.

 

Oltre agli operatori italiani sono attese SGR di proprietà internazionale che utilizzano questo strumento per operare, anche in modo intenso, sul mercato nazionale – ha commentato Mario Breglia, Presidente di Scenari Immobiliari. Le prospettive, pertanto, potrebbero essere ancora più positive: il numero di fondi operativi è leggermente calato per la chiusura di quelli di tipo ‘familiare’, ma nel 2017 è atteso un leggero incremento.”

 

Il Rapporto è stato presentato questa mattina alla presenza di Paola Gianasso (Scenari Immobiliari) e Gottardo Casadei (Studio Casadei), che ha curato la parte di analisi finanziaria. È seguito il panel di commento, introdotto da Massimo Lo Cicero (Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli), e con relatori: Paolo Berlanda (Polis Fondi Immobiliari), Gabriele Bonfiglioli (Coima SGR), Elena Branciforte (Gre SGR), Emanuele Caniggia (IDeA Fimit SGR), Mario Cappabianca (Banca d’Italia), Giovanni Cerrone (Sorgente SGR), Ivano Ilardo (Bnp Paribas Reim Italy), Guido Inzaghi (Dla Piper), Matteo Modena (Consob), Marco Sangiorgio (Cdp Investimenti), Dario Strano (Torre SGR), Dario Valentino (Investire SGR), Vincenzo Zubbo (Fabrica SGR). Ha moderato i lavori Mario Breglia (Scenari Immobiliari).

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